Tassi negativi e costi di gestione dei conti correnti

E’ da parecchio tempo che si parla degli effetti dei tassi negativi sui bilanci delle banche.

Senza entrare in tecnicismi il problema è questo: Le banche sono obbligate a trasferire alla BCE la liquidità in eccesso che rimane depositata sui conti correnti.

Su questa liquidità la BCE applica, a partire dal 2014 tassi negativi che, ad oggi sono pari al – 0,5%.

Il problema, in Italia, è molto grosso: secondo quanto dichiarato da Foti, a.d. di Fineco, in una recente intervista, questa liquidità in eccesso parcheggiata sui conti correnti nel 2020 vale circa 1.745 mld di €, 200 in più del 2019.

Sebbene a partire dal 2019 la BCE abbia introdotto dei correttivi, a favore delle banche, per mitigare o ridurre drasticamente l’effetto negativo di questi costi, attraverso il c.d. “tiering”, tuttavia il sistema bancario lamenta l’effetto negativo di questi costi sui depositi, e, a partire dall’ottobre 2019, si è assistito ad un progressivo aumento dei costi di gestione delle giacenze di C/C presso la clientela.

Al momento i maggiori oneri sono riservati alla clientela “corporate”, al di sopra di determinate soglie.

Un recente articolo di Gianfranco Ursino per il Sole 24 ORE passa in rassegna le diverse condizioni applicate delle maggiori banche italiane sulle giacenze presenti sui conti

https://24plus.ilsole24ore.com/art/banche-ecco-come-fanno-pagare-tassi-negativi-clienti-AD4rJATB?s=hpf

Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial