Lunedì si apre una settimana importante

Dopo due o tre settimane di incertezza, soprattutto sul mercato statunitense (la settimana che si è chiusa Venerdi 21 ha visto l’S&P 500 in calo per la terza settimana consecutiva) la settimana che si apre dal 24 offre molti spunti di attenzione.

Il primo elemento sul quale puntare l’attenzione sarà rappresentato Mercoledi, dall’ appuntamento con la FED. Il mercato ha già prezzato 3 o 4 aumenti dei tassi nel corso del 2022, il primo a partire dal prossimo Marzo. L’elemento nuovo potrebbe invece essere rappresentato da un’anticipo nella riduzione del piano di acquisto dei titoli da parte della FED: insomma un “quantitative tightening”che il mercato aspettava alla fine del 2022, se confermato, potrebbe avere effetti significativi sul mercato dei bond e su quello dei titoli tech, più esposto al rialzo dei tassi.

Un secondo elemento di interesse sarà la pubblicazione dei risultati delle trimestrali di molte società USA, tra le quali giganti come Microsoft, Tesla ed Apple, oltre ad altri colossi quali 3M, IBM, INTEL, VISA ed altri.

Il dato è particolarmente importante perché, almeno fino alla fine dello scorso anno, le perplessità sulla continuazione di una crescita delle quotazioni, anche al di là delle più rosee previsioni, era sempre stata sostenuta dai brillanti risultati delle trimestrali delle più importanti società statunitensi quotate.

Recentemente però si sono affacciate alcune ombre sulle possibilità di una continuazione di questa tendenza, timori che si sono materializzati proprio Venerdì con l’annuncio di Netflix di una significativa riduzione del numero di abbonamenti previsti nel primo trimestre di quest’anno sarà inferiore di oltre la metà a quello previsto dagli analisti.

Dopo la pubblicazione di queste stime Netflix ha lasciato sul mercato circa il 20%; un segno di un certo nervosismo da parte degli investitori. La prossima settimana, dunque, dalle trimestrali dei “Big Tech” e degli altri giganti di Wall Street verranno indicazioni che potranno confermare o smentire il fatto che i cali delle ultime settimane rappresentino una correzione di breve o una vera e propria l’inversione di un trend di mercato che dura ormai da molto tempo.

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