ARRIVANO GLI ETF SUL BITCOIN?

L’11 Gennaio 2024 la SEC (Security and Exchange Commission) ha autorizzato la quotazione sul NASDAQ di ETF “SPOT” sul Bitcoin. Un evento definito “epocale” dalla stampa e a lungo attesa negli ambienti finanziari statunitensi.

L’importanza del mercato e dei soggetti destinatari delle autorizzazioni ((Ark 21Shares, Invesco, VanEck, WisdomTree, Fidelity, Valkyrie, BlackRock, Grayscale, Bitwise, Hashdex e Franklin Templeton)  ha poi fatto si che la notizia avesse grande eco anche sulla stampa italiana, la quale ha genericamente fatto riferimento  alla emissione di “ETF SPOT sul BITCOIN”.

La definizione di ETF adottata negli Stati Uniti ha poi fatto ritenere anche al pubblico “europeo”, e nella specie anche a risparmiatori italiani, che si tratti di Fondi Comuni (conformi alla direttiva UCITS) normalmente emessi e quotati anche in Europa, tanto che si sono ricevute richieste su come prendere posizione sull’ETF SPOT sul bitcoin anche da parte di investitori italiani direttamente attraverso uno  strumento quotato su un mercato regolamentato e dunque con commissioni modeste e senza ricorrere alle piattaforme di Exchange di cryptovalute.

E allora la prima domanda è: si possono comprare in Italia Bitcoin attraverso lo strumento degli ETF?

Non esattamente. Gli ETF “SPOT” autorizzati negli USA non sono, e non saranno disponibili nell’immediato futuro, sui mercati Europei.

E’ però possibile prendere posizione sul Bitcoin e sulle altre cryptovalute attraverso strumenti  simili, nel funzionamento, agli ETF,  denominati ETN , che hanno come sottostanti Bitcoin e le altre Cryptovalute (se ne contano complessivamente circa 130) e che sono quotati da diversi anni su molte borse europee, tra cui Euronext Paris, Euronext Amsterdam, XETRA e SIX Swiss Exchange, ma non al momento su Borsa italiana.

Il fatto che l’acquisto di strumenti che hanno come sottostante Bitcoin o le altre cryptovalute sia alla portata di qualunque investitore attraverso il proprio conto on line induce a qualche opportuna considerazione sulla differenza tra ETF ed ETN.

ETF ed ETN: Quali differenze

  1. Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono fondi o SICAV a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa come le normali azioni.

Sono cioè a tutti gli effetti “fondi comuni di investimento” (OICVM) conformi alla direttiva UCITS, quotati su mercati regolamentati con la particolarità che le quote sono appunto rappresentate da azioni, normalmente scambiate in borsa (per l’Italia il mercato di riferimento è l’ETF PLUS).Sono quindi strumenti particolarmente regolamentati, in grado di garantire il massimo della protezione contro i rischi di prezzo (anche in termini di diversificazione) e di credito (attraverso la separazione patrimoniale tra gestore e depositario del sottostante) nei confronti del risparmiatore. Gran parte degli ETF generalmente replicano gli indici del sottostante al cui fanno riferimento (per es. indici azionari, obbligazionari), sebbene ci siano sul mercato anche ETF a gestione attiva.

  • Gli ETN (Exchange Traded Notes) sono, invece, strumenti di debito (e non quote o azioni rappresentativi di fondi!) che non pagano interessi, e che hanno come oggetto quello di replicare l’andamento di un sottostante, che sia una materia prima o altro, in questo caso la cryptovaluta.

E’ però bene tenere presente che, in quanto titoli di debito gli ETN espongono l’acquirente del titolo al rischio di controparte: se in sostanza l’emittente dovesse divenire insolvente il creditore ha una tutela del credito molto minore rispetto a quella garantita a possessori di quote  di Fondi o di ETF conformi alla direttiva UCITS. Una circostanza che, per quanto improbabile, deve comunque essere tenuta nel dovuto conto trattandosi di rapporti che possono prolungarsi nel tempo.

Questo aspetto è, tra l’altro, ben specificato anche dalla documentazione KID a corredo del prodotto, nella sezione “Cosa accade se …(l’emittente)…. non è in grado di corrispondere quanto dovuto?”.

Documentazione che l’investitore dovrebbe sempre leggere prima della decisione di acquisto, e che, non mi stancherò mai di ripeterlo, dovrebbero essere letti con grande attenzione (e possibilmente spiegati dal consulente!)

Un’ ultima distinzione: ETN “SPOT” ed ETN sui future

Va infine chiarita la differenza tra ETN che investono in future ed ETN “spot”, meglio definiti da noi come “phisically backed”, che cioè detengono “fisicamente” i “beni” oggetto dell’investimento.

Ora questa distinzione, che nel caso della cryptovaluta sembra quasi una contraddizione poiché è evidente che nelle valute digitali non c’è nulla di “fisico”, ma ha in realtà una sua importanza sotto due profili:

  1. Sotto l’aspetto del rischio di credito, nel senso al quale si è accennato sopra, poichè nel caso di un eventuale default dell’emittente, l’investitore ha, o dovrebbe avere, una garanzia in piu, rappresentata dal fatto che l’emittente “possiede” il sottostante oggetto dell’investimento, e
  2. Sotto l’aspetto della maggiore aderenza del titolo alle variazioni di prezzo del sottostante.

A differenza dell’investimento in futures, infatti, gli ETN “phisically backed”  garantiscono una maggiore aderenza dell’ETN al valore del sottostante, mentre nel caso di investimento in futures si possono verificare scostamenti tra valore del titolo e valore del bene di riferimento.

Ho cercato di chiarire alcuni aspetti di un argomento, quello dell’investimento in criptovalute, che sembra attrarre un numero sempre maggiore di risparmiatori, attratti sicuramente anche dai risultati eclatanti dei suoi rendimenti.

E’ comunque bene ricordare che l’estrema volatilità del Bitcoin e delle altre Cryptovalute dovrebbe imporre una analisi attenta della propria attitudine al rischio prima di prendere qualunque decisione di investimento.

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